Quello che non ti aspetti

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Le correnti dell’infosfera

Lo sguardo fiero di “Sophia” verso i vortici dell’infosfera: le trasformazioni della quarta rivoluzione secondo Luciano Floridi

Di Francesco Clemente

“La quarta rivoluzione”, è un saggio edito da Raffaello Cortina nel 2017 del filosofo italiano Luciano Floridi, professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford. Con questo libro Floridi ha vinto il Walter J.Ong Award for Career Archievement in Scholarship 2016. Si tratta di uno studio sulle dinamiche particolari innescate da una dimensione che prende il nome di “infosfera”, ovvero la dimensione creata dalle relazioni comunicative, frutto delle nuove tecnologie. Una riflessione, quella di Floridi, davvero ampio respiro, che si concentra sulla ormai sempre più labile distinzione fra “on-line” e “off-line” nelle relazioni fra umani mediate dalla tecnologia e che ha il grande pregio di suscitare interrogativi di un certo spessore non solo scientifico ma anche sociale.

Al termine della lettura di questo saggio  si ha la netta sensazione che la riflessione filosofica possa diventare argomento “pubblico”, di coinvolgimento autentico fra uomini pensanti. Merito dell’autore che oltre ai contenuti estremamente nuovi si è avvalso di una prosa assai calibrata, efficace nel trasmettere pensieri piuttosto densi. Un Luciano Floridi in gran forma da un punto di vista intellettuale, che dimostra di tesaurizzare la lezione del mondo intellettuale anglo-americano nell’utilizzo di semplici analogie per rendere la portata di argomenti vastissimi, un ulteriore elemento distintivo di questo saggio,  che spicca in un panorama intellettuale nostrano ancora segnato da un’ insuperabile polarità davanti a cui si trova l’occasionale lettore di saggistica: o l’ultraspecialismo accademico o la fuorviante banalizzazione.  In questa snella e dinamica cornice stilistica si collocano i contenuto del libro, primo fra tutti la necessità di guardare agli effetti incalzanti delle nuove tecnologie dell’informazione della comunicazione con l’autonomia di pensiero tipico dell’esercizio della domanda filosofica. Floridi, dunque, ammonisce circa la necessità di ripensare l’ “infosfera”, senza farsene travolgere e in questo senso dimostra di far emergere l’anima classica della sua formazione, quella di matrice greca, quella legata a “Sophia”, all’indagine che parte dall’uomo che non si confonde fra le cose, senza sposare le mode momentanee di non pochi pensatori che sposano acriticamente le novità proposte dall’epoca corrente. Siano di fronte, per fortuna, ad un atteggiamento intellettuale in linea con la tradizione filosofica che non subisce i fenomeni della comunicazione, nel senso che ne vuole ricavare una “teoria”, ovvero uno sguardo che sia in grado di staccarsi dalla fiumana degli annunci salvifici anche di tipo intellettuale. Così, con la speditezza espositiva di un treno giapponese,  nella prima parte del libro Floridi snocciola davanti agli occhi del lettore temi come il tempo, lo spazio, l’identità personale, domande eterne della filosofia, ma questa volta letti sotto l’angolazione delle novità antropologiche inaugurate dalla quarta rivoluzione(quella delle nuove tecnologie appunto)rendendo in modo convincente l’enorme “prateria” di problematiche che tale angolazione squarcia per l’uomo del terzo millennio. Quello di Floridi sarà pure un libro divulgativo, come sottolinea lo stesso autore, ma è tuttavia un testo “apripista”, perché gli spunti di riflessione che suggerisce sono davvero numerosi e che emergono con una certa naturalezza nella mente del lettore attento. Così, non stupisce che il saggio faccia richiamare alla mente i nodi concettuali che sono alla base di correnti storiche della filosofia europea come lo storicismo, la fenomenologia husserliana, la filosofia dell’esistenza, il personalismo, non ultima la stessa filosofia politica del novecento, oltre naturalmente all’epistemologia. Il tutto però, non sul piano della citazione storica, ma su quello appunto delle problematiche sollevate dall’ infosfera: si parte dal quotidiano panorama di queste tecnologie, per poi affrontare appunto il cambiamento prodotto sul tempo, sullo spazio, sul rapporto con noi stessi e con il mondo circostante, sulla dimensione comunitaria e le forme di legittimazione pubblica oltre alla fonte stessa del potere sovrano.  A ciò si aggiungono i capitoli, davvero suggestivi, sulla dimensione della privacy e sulla politica, dove i cambiamenti tutti ancora da esplorare e da valutare in un’ottica di ormai definitiva accettazione dell’esaurimento delle forme tradizionali sia di dimensione privata che di quella pubblica. Su quest’ultima, è doveroso soffermarsi su quest’ultimo aspetto, per le modalità con cui è affrontato e per le implicazioni che presenta. Con la felice espressione di “apoptosi politica” Floridi  si riferisce ad  un processo di  processo di autodistruzione programmata in termini cellulari che rende bene ciò che a livello epocale sta vivendo la società contemporanea in termini di forme organizzative tradizionali, quali ad esempio l’entità giuridica comune per eccellenza: lo stato.
  A riguardo, ci sarebbe da mettere in cassaforte queste pagine quando tracciano il declino della funzione di questo “Dio in terra” fatto di leggi e procedure, fino al punto da osservare che l’attuale sistema ha sperimentato con esisti lusinghieri per i mercati,  la sua assenza di fatto, come nel caso del Belgio in Europa qualche anno fa. Per cui, seguendo un’impostazione investigativa definibile come una sorta di ricerca dei trascendentali dell’infosfera, la ricerca dei suoi elementi costitutivi, si sviluppa un discorso che illumina il lettore sui nuovi rapporti di potere, sulla delocalizzazione, sull’idea stessa di democrazia, sui suoi connotati tradizionali, affiancando a pieno titolo, ma con una prospettiva certamente differente, il Michel Onfray attualmente impegnato sul fronte, ormai classico, del tramonto dell’occidente. Filosofi diversi, nazionalità diverse, pensieri diversi, ma, come si sa, l’infosfera accomuna un po’ tutti.

 

Le immagini sono ricavate dai seguenti siti:

http://www.raffaellocortina.it

http://blog.mondodigitale.org

http://www.radio3.rai.it

http://www.dirittodicritica.com

 

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